Cassazione: stop alle trattenute IRPEF sulle pensioni delle Vittime del dovere. Ora è giurisprudenza consolidata
Con una recente ordinanza ottenuta dallo Studio Guerra, la Corte di Cassazione Sezione Lavoro ha segnato un passaggio decisivo per migliaia di interessati: tutti i trattamenti pensionistici delle vittime del dovere, degli equiparati e dei loro familiari superstiti dovranno essere definitivamente detassati.
Una pronuncia epocale che mette fine a una lunga stagione di incertezza e contenziosi: gli Enti previdenziali non potranno più trattenere mensilmente le imposte sulle pensioni dei beneficiari.
Una strada diversa. Una battaglia di giustizia
Finora gli Enti previdenziali, in particolare l’INPS, si sono opposti all’applicazione del beneficio fiscale riservato alle vittime del dovere, agli equiparati e ai loro familiari superstiti, sostenendo che esso fosse rivendicabile soltanto sul trattamento corrisposto in conseguenza dell’evento vittimizzante e, quindi, di fatto, sui soli trattamenti pensionistici privilegiati, diretti, indiretti o di reversibilità. L’unica via per gli interessati era agire in Commissione Tributaria per il recupero delle tasse già versate.
Cosa cambia oggi, in concreto
Grazie all’ordinanza della Cassazione Sezione Lavoro, il principio ora è chiaro:
- Tutte le pensioni delle vittime del dovere, degli equiparati e dei loro familiari superstiti dovranno essere detassate, anche se non derivano dall’evento “vittimizzante”;
- L’INPS e gli altri Enti previdenziali hanno l’obbligo di cessare le trattenute mensili in qualità di sostituti d’imposta.
- Gli interessati hanno diritto di ricevere mensilmente una pensione al lordo e, quindi, economicamente di importo più rilevante.
Una vittoria di principio, prima ancora che di diritto
È una vittoria per i nostri assistiti, per le Vittime del dovere e i loro familiari, ma anche per un’idea di Giustizia che non si piega al compromesso: il riconoscimento del diritto all’esenzione per tutti, una volta per tutte.
Il diritto, infatti, è stato affermato alla radice e gli Enti erogatori delle pensioni non potranno più addurre giustificazioni formali.
Per l’Agenzia delle Entrate, che fino ad oggi era vincolata a incassare quanto ricevuto dagli Enti previdenziali, in qualità di sostituti d’imposta, cambia tutto: ora non potrà più opporsi alle istanze di rimborso, perché non ci sono più somme legittimamente introitate e dovrà restituirle.